LA RUOTA DELLE MERAVIGLIE
Giovedì 4 gennaio
18:30
Venerdì 5 gennaio
19:30
Sabato 6 gennaio
21:00
Domenica 7 gennaio
18:30
Mercoledì 10 gennaio
21:00
Venerdì 12 gennaio
17:00
Sabato 13 gennaio
20:45
Domenica 14 gennaio
18:00
Mercoledì 17 gennaio
20:45

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Tra fragili speranze e nuovi sogni, le vite di quattro personaggi si intrecciano nel frenetico mondo del parco divertimenti: Ginny (Kate Winslet), ex attrice malinconica ed emotivamente instabile che lavora come cameriera; Humpty (Jim Belushi), il rozzo marito di Ginny, manovratore di giostre; Mickey (Justin Timberlake), un bagnino di bell’aspetto che sogna di diventare scrittore; Carolina (Juno Temple), la figlia che Humpty non ha visto per molto tempo e che ora è costretta a nascondersi nell’appartamento del padre per sfuggire ad alcuni gangster.

Diretto dal grande Woody Allen e impreziosito dalla cinematografia del Premio Oscar Vittorio Storaro “La Ruota delle Meraviglie” è un racconto fatto di passione e tradimenti che ha per sfondo la pittoresca Coney Island degli anni ’50.

DURATA   1:41′
GENERE   Drammatico | Thriller/Suspense

Valutazione Pastorale
Eccoci di nuovo. Woody Allen compie 82 anni (nato il 1 dicembre 1935) ed esce con il suo film n° 52 (salvo omissioni). Quella del regista newyorchese è una storia che continua tra il disegno di spaccati di vita e il tentativo di rincorrerne gli echi, di afferrarne i ricordi, di fermare il tempo.
Così eccoci ora dentro una vicenda che prende il via in un angolo dell’immensa New York, città che è cuore, anima, moltitudine e solitudine, rabbia e amore. O anche infinito palcoscenico di fatti e persone: dove un giovane che fa il bagnino per mantenersi agli studi sogna in realtà il grande teatro, di scriverlo alla maniera di Tenesse Williams, di regalarlo forse a Ginny, che conosce per caso, è stata attrice in passato e ora i due si innamorano. Lui più giovane, ma di mezzo c’è Humpy, marito di lei, uomo rozzo, sempliciotto, irascibile.
E così la storia si ripete: quando poi irrompe Carolina, figlia di primo letto di lui, il cast per così dire, è completo e il plot può prendere il via. Si va in scena: tra inganni, equivoci, tradimenti, illusioni, ossia tutto quello che riserva l’amore. Non si ride, o meglio si ride amaro, con pianti strozzati e trattenuti, ma ci si lascia andare all’inesorabile procedere del caso, ai suoi scherzi, alle beffe, al gioco del destino. Forse non c’è molto di nuovo nel copione ma si tratta di ripetizioni che hanno comunque il marchio della novità, della sfumatura colta anche quando non appare. Mettendosi sempre accanto ai suoi attori, seguendoli con delicatezza e spietata freddezza, Allen avvolge lo scenario in una regia visionaria e poetica, fatta di delusioni e di rabbia esistenziale.
Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.