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Dopo 15 anni di matrimonio, Marie e Boris decidono di divorziare.Dal momento che Boris non può permettersi un’altra casa,devono continuare a vivere insieme. Una situazione molto complicata perché nessuno dei due è disposto a cedere.
GENERE: Drammatico
- REGIA: Joachim Lafosse
- ATTORI: Bérénice Bejo, Cédric Kahn, Marthe Keller, Catherine Salée, Tibo Vandenborre
- SCENEGGIATURA: Fanny Burdino, Joachim Lafosse, Mazarine Pingeot, Thomas van Zuylen
- FOTOGRAFIA: Jean-François Hensgens
- PRODUZIONE: Les Films du Worso, Versus Production
- DISTRIBUZIONE: BIM distribuzione
- PAESE: Francia
- DATA USCITA: 19 gennaio 2017
Valutazione Pastorale
Una coppia in crisi, un appartamento difficile da dividere, due figlie piccole che devono essere rispettate. Situazioni e problemi oggi, purtroppo, visti e rivisti, anzi talmente ordinari da rendere quasi impossibile una soluzione. E invece: tema posto, svolgimento, i pro e i contro individuati, sentenza del giudice, fine.
E’ esemplare il modo asciutto, limpido e ruvido con cui un copione di lucida efficacia affronta e chiude una situazione ispida e per niente semplice. Il segreto comincia già nel titolo originale che suona “L’economia della coppia”, molto più secco e realistico della traduzione italiana, che si affida ad una soluzione vagamente bergmaniana e insieme con sapori di depistante melò.
Poi lo svolgimento, affidato ad un dialogo serrato e incalzante, mai didascalico, mai sopra le righe, più spesso concentrato con graffiante efficacia su un batti e ribatti che evidenzia dolore e delusione, senza lasciarsi andare a superflui vittimismi. Arriva la sentenza e la coppia resta immobile, statica. Perché non si nasconde che ogni separazione è una sconfitta, nelle quale le prime vittime sono i figli.
E intanto il cinema francese conferma l’acutezza di uno sguardo che fotografa con realismo situazioni difficili e le risolve con incisivo stile narrativo. Anche ambientando tutta la vicenda ‘dentro’ le mura di un appartamento, come luogo di un confronto aspro e difficile, risolto senza perdere di vista tensione e dinamicità.
Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.