prenota posti online prenota posti con sms
Gerard Butler è lo spietato “cacciatore di teste” di un’azienda, che per anni ha lavorato 18 ore al giorno per dare alla sua famiglia il migliore tenore di vita possibile, anche a scapito della sua presenza in casa. La sua esistenza, però, cambia all’improvviso quando il figlio di 10 anni si ammala gravemente.
Dopo il grande successo di Quello che so dell’amore, Gerard Butler torna a raccontare la storia di un padre che imparerà dal figlio le vere priorità della vita.
GENERE Drammatico
- ANNO: 2016
- REGIA: Mark Williams
- ATTORI: Gerard Butler, Willem Dafoe, Alfred Molina, Gretchen Mol, Dustin Milligan, Alison Brie, Kathleen Munroe, Julia Butters, Anupam Kher
- SCENEGGIATURA: Bill Dubuque
- FOTOGRAFIA: Shelly Johnson
- MONTAGGIO: Thom Noble
- MUSICHE: Mark Isham
- PRODUZIONE: Zero Gravity Management
- DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
- PAESE: Canada
- DATA USCITA: 08 giugno 2017
Valutazione Pastorale
Una prima parte che corre in modo folle e ‘moderno’, pilotata dal cinismo senza freni di Dane ben supportato dal bieco padrone Ed; una seconda invece trasferita dal campo di battaglia dell’azienda a quello forse meno evidente ma più vero dell’ospedale, dove un bambino lotta tra la vita e la morte. E mentre la mamma piange le lacrime palesi per una malattia che sta vincendo, lui, il padre, può lasciarsi andare alla commozione solo quando nessuno lo vede e si può credere che il figlioletto lo ascolti.
Ci sono tante situazioni nel copione alle quali bisogna credere per non turbare lo scorrere dell’azione, per non interrompere un flusso di emozioni forte e compatto. Si può solo aggiungere che tra lo spietato dipanarsi dell’inizio e il doloroso concentrarsi della parte finale corre un abisso di differenze sempre riempite con la giusta dose di realismo. Tutto è collocato al momento giusto e con tempi scanditi con esattezza quasi sospetta (anche il medico sik saggio e filosofo) e si è indotti a pensare a qualche scelta di buonismo eccessivo. Tuttavia la logica dei valori autentici che prevalgono e vincono sull’egoismo funziona e insomma è bello credere che sia così.
Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.