In una Scozia martoriata da un rigido inverno, il generale Macbeth, signore di Glamis, mette in atto il proprio sanguinoso disegno di diventare Re, eliminando tutti i possibili avversari. Ma il folle piano si schianta contro l’eccesso di potere e di cupidigia…

DURATA: 1:53'
GENERE: Drammatico, Storico

Valutazione Pastorale
Sul “Macbeth” inteso come testo shakespeariano è forse difficile dire qualcosa di nuovo. Sul Macbeth tolto dalla pagina scritta e portato sullo schermo, ogni volta si possono dire cose diverse.
Ogni volta, si capisce, che a qualcuno viene la voglia di confrontarsi con quel mondo, quei luoghi, quei personaggi e li mette a confronto con l’epoca che ciascuno vive.
L’australiano Justin Kurzel, per esempio, gira negli esterni tormentati di una Scozia selvaggia, si lascia conquistare dalla voglia di creare un contesto fatto di battaglie, uccisioni, tramonti arrossati dal sangue; di dare spazio alla follia di Macbeth e di farne un causa della propria rovina. Incapace di cambiare e rassegnato a subire i tormenti di Lady Macbeth. Così la cornice diventa fin troppo carica di ansia da delitto e tragedia, il plot sfocia nella tentazione di uscire dalla Storia ufficiale per entrare in quella parallela dove vive l’eterno di sentimenti immutabili: il male come percorso oscuro verso l’autodistruzione; la vendetta come occasione per esercitare il dominio assoluto.
E la guerra, richiamo irresistibile ad un presente che segnala conflitti aperti in ogni parte del mondo e chiede non poche riflessioni tra realtà e metafora.
Insomma il film non appare del tutto riuscito, privilegia più la forma della sostanza, ma la suggestione di un approccio ‘contemporaneo’ al testo ne conferma la solidità e l’ineluttabilità dei contenuti. Siamo tutti chiamati più che mai a confrontarci con il Macbeth che gira intorno a noi.
Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.