HAMMAMET
Giovedì 30 gennaio
18:00
20:30
Venerdì 31 gennaio
18:00
20:30
Sabato 1° febbraio
18:00
20:45
Domenica 2 febbraio
18:00
20:45
Mercoledì 5 febbraio
18:00
20:30
Giovedì 6 febbraio
18:00
Sabato 8 febbraio
18:00
Domenica 9 febbraio
20:30
Mercoledì 12 febbraio
20:30

SINOSSI
Hammamet riflette su uno spaccato scottante della nostra Storia recente. Sono passati vent’anni dalla morte di uno dei leader più discussi del Novecento italiano, e il suo nome, che una volta riempiva le cronache, è chiuso oggi in un silenzio assordante. Fa paura, scava dentro memorie oscure, viene rimosso senza appello. Basato su testimonianze reali, il film non vuole essere una cronaca fedele né un pamphlet militante. L’immaginazione può tradire i fatti “realmente accaduti” ma non la verità. La narrazione ha l’andamento di un thriller, si sviluppa su tre caratteri principali: il re caduto, la figlia che lotta per lui, e un terzo personaggio, un ragazzo misterioso, che si introduce nel loro mondo e cerca di scardinarlo dall’interno.

 

 

DURATA   2:06′
GENERE   Biografico, Drammatico

 

Recensione CNVF
Anche se Bettino Craxi è stato a lungo uno dei più importanti uomini politici italiani, “Hammamet” non è del tutto un film su Craxi. “Lui – dice Gianni Amelio nelle note di regia – è il motore del racconto, che comunque si concentra più sull’uomo che sul politico”.
È vero, una biografia, per quanto approfondita e dettagliata, non avrebbe restituito la figura del leader milanese con la complessità e la profondità che meritava. Opportuna è risultata quindi la scelta di Amelio e del suo sceneggiatore Alberto Taraglio di indirizzarsi su una narrazione lontana sia dalla cronaca politica sia dal pamphlet militante.
Ne deriva un racconto di palpitante incertezza, nel quale il protagonista si ritaglia un ruolo di uomo in preda a timori e scatti di ribellione, assalito ora da brividi di solitudine, ora da accenni di profonde riflessioni interiori. Qui Amelio recupera in pieno una regia corposa e sempre piena di emozioni intense, con uno sguardo che getta su persone e situazioni l’idea di una pacificazione a lungo cercata ma quasi impossibile. Amelio tratta con grande delicatezza affanni, scompensi, momenti di crisi, accenni di bellezza e poesia.
Conta molto, nell’economia generale della drammaticità latente, la presenza di Pierfrancesco Favino, che restituisce un Craxi di impeccabile e imbarazzante bravura. Un quadro perfettamente costruito, in cui accanto all’indiscusso primo nome, si posizionano alcuni nomi di pari valore e resa artistica: Giuseppe Cederna, Renato Carpentieri e Claudia Gerini. Una prova di grande smalto e di robusta impaginazione, che conferma Gianni Amelio tra i grandi nomi del cinema italiano.
Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.